18 Marzo 2024

Tullio Serafin, il custode del bel canto – Nuova edizione

Dalla Prefazione di Giovanni Gavazzeni

“Sola argine contro la deriva dell’ignoranza è lo studio di quanto ci ha preceduto, pur nella consapevolezza che il Belpaese, come diceva Indro Montanelli citando un suo maestro di giornalismo, Ugo Ojetti, è un paese di contemporanei, ignoranti del passato e quindi incapaci di pensare al futuro.
Un’operazione, quella della memoria storica, che nel Paese del melodramma è resa molto difficile da chi facendo leva sull’inesauribile egocentrismo di tanti protagonisti viventi del teatro in musica, tende a calare nell’oblio quanti hanno preceduto gli attuali protagonisti, senza riguardo per il ruolo avuto nel guadagnare all’opera italiana la gloria di cui continua, malgrado tutto, a godere.

Leggere il prezioso libro di Nicla Sguotti su Tullio Serafin consente di capire le ragioni del prestigio e dell’autorità di un interprete, oggi ormai ricordato quasi solo per lo storico riconoscimento del genio di Maria Callas, e che fu invece un artista ovunque circondato dal più alto rispetto, dalla Scala al Teatro dell’Opera di Roma, dalla Metropolitan Opera di New York all’Arena di Verona, dal Maggio Musicale Fiorentino al Colon di Buenos Aires. […]”

IL LIBRO IN SINTESI…

Tullio Serafin, il custode del bel canto ripercorre la carriera di Tullio Serafin, uno dei più grandi direttori del repertorio operistico italiano. La sua biografia artistica, qui ricostruita con la cronologia completa delle direzioni, appare ancor più straordinaria se analizzata alla luce dei documenti contenuti in questo saggio. Per la maggior parte si tratta di lettere inviate al maestro da compositori, i quali si rivolgono a Serafin per accordarsi sull’esecuzione di nuove opere o chiedono l’inserimento di propri lavori nei cartelloni dei teatri in cui egli dirige. Ai documenti contenuti nella prima edizione – tra i quali le lettere di Alfano,CasellaD’AnnunzioMalipieroMarinuzziMascagni, MontemezziPizzetti, Richard Strauss e Wolf Ferrari – si aggiungono in questa nuova pubblicazione le preziose lettere di Serafin a Beniamino Gigli e la fitta corrispondenza tra il maestro e Guido Sampaoli, all’epoca direttore artistico dell’Opera di Roma, insieme ad altri documenti inediti. Di notevole interesse anche le lettere di Maria Callas, molto legata a Serafin che la diresse al debutto in Italia accompagnandola verso la celebrità, nonché il ricordo del maestro tracciato da grandi interpreti dell’epoca d’oro della lirica.